Covid-19 : i testi del DPCM 23 febbraio 2020 e la Circolare del Ministero della Salute
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Kobe, grande Uomo, grande Professionista.
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Registrazioni sul lavoro: orientamento prevalente della Cassazione
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Blocco auto o pellets? Non tutte le polveri sottili vengono dal diesel!
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Articolo pubblicato da Massimo Ghelfi sul Notiziario dell’Unione Industriale di Torino “Le polveri sottili destano allarme dal Nord al...
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Grazie a tutti per la partecipazione al webinar di ieri con Dale Carnegie!
Paolo, , Editoriali, 0
Eccoci alle prese con i differenti livelli di ascolto…
Grazie Paolo,
chissà che le deroghe in tema di S.W. in questi momenti di emergenza non vengano estese in futuro anche per altre situazioni.
In questo momento chiaramente l’attenzione è portata alla zona rossa.
in base alla Notizia del 24 febbraio 2020 Ministero del Lavoro, e del DPCM 23 febbraio 2020:
– Con il DPCM del 23 febbraio 2020, si è intervenuti per rendere più immediato il ricorso allo
smart working, nelle aree considerate a rischio per l’emergenza Coronavirus.
– In tali aree, in via straordinaria, i datori di lavoro possono ricorrere al lavoro agile, per le
attività esternalizzabili, anche in assenza dell’accordo scritto tra le parti (di cui all’art.
19, D. Lgs. N. 81/2017). In deroga all’indicato decreto legislativo, il Ministero rende
noto che, considerata la situazione di emergenza, l’accordo individuale è sostituito da
un’autocertificazione che il lavoro agile si riferisce ad un soggetto appartenente ad
una delle zone a rischio;
– Nel campo “data di sottoscrizione dell’accordo”, va inserita la data di inizio dello
smart working.
Sia gli accordi individuali che l’autocertificazione devono essere inviati obbligatoriamente al
Centro per l’impiego competente tramite la piattaforma informatica presente nel portale.
Grazie a Te Gavino!
Precisazioni molto utili!